Echinacea – un booster per il nostro sistema immunitario
Il fiore dell’echinacea sembra un sole nascente o un porcospino. Non c’è da meravigliarsi, poiché il nome deriva dal greco antico «echinoidea» e tradotto significa «riccio di mare». L’echinacea è usata come pianta medicinale per rafforzare il sistema immunitario.
Echinacea come pianta medicinale
Fino all’inizio del XX secolo, l’echinacea era conosciuta in Europa solo come pianta ornamentale. Solo a poco a poco si cominciarono a conoscere le sue proprietà come pianta medicinale. Esistono diversi tipi di echinacea, ma in campo farmacologico si è soprattutto affermata la rudbechia o echinacea purpurea.
Da dove proviene l’echinacea?
L’echinacea è originaria dell’America. Presso le popolazioni indigene dell’America del Nord, l’echinacea era una delle principali piante medicinali, utilizzata tra l’altro come antidolorifico, per il trattamento delle ferite o addirittura per curare i morsi di serpente. Nelle nostre latitudini l’echinacea – perlopiù rosa o viola – è coltivata come pianta ornamentale che fiorisce tra luglio e settembre.
Come agisce l’echinacea?
L’echinacea modula il sistema immunitario, vale a dire che la pianta, rispettivamente le sue sostanze attive possono influire positivamente sul sistema immunitario e in più avere un effetto antinfiammatorio. Anche se gli attuali studi sull’efficacia della pianta o dei prodotti da essa derivati continua ad essere piuttosto vaga, molti usano l’echinacea come rimedio casalingo comprovato.
Quando si usa l’echinacea?
Di regola, l’intera pianta viene utilizzata per la produzione di prodotti a base di echinacea. Grazie alla sua azione sul sistema immunitario, i prodotti a base di echinacea vengono utilizzati principalmente per prevenire i raffreddamenti e le infezioni influenzali. Per uso esterno, così come facevano già le popolazioni indigene del Nord America, l’echinacea può essere applicata in caso di ferite che guariscono male.
Echinacea in caso di malattia da COVID
Negli esperimenti di laboratorio l’echinacea combatte virus, funghi e batteri e negli studi di laboratorio effettuati nel 2020 è stato addirittura constatato un possibile effetto contro il coronavirus. Questo ha provocato un assalto temporaneo ai prodotti a base di echinacea. Tuttavia, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici swissmedic ha immediatamente chiarito che «Non è stato stabilito un tale effetto sull’essere umano.»
In quale forma viene utilizzata l’echinacea?
L'echinacea è disponibile in commercio sotto forma di gocce (anche colliri), succhi, globuli o pastiglie. Si trovano però anche pomate e tinture per uso esterno, nonché tisane prodotte dalle parti della pianta che crescono fuori dal terreno.
Quali sono gli effetti collaterali?
Sebbene i prodotti a base di echinacea siano di regola ben tollerati, possono tuttavia verificarsi alcuni effetti collaterali, fra i quali, per esempio:
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mal di testa
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vertigini
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disturbi gastrointestinali
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reazioni di ipersensibilità (ad es. eruzioni cutanee)
L’assunzione di dosi elevate può inoltre avere effetti tossici sul fegato.
Chi dovrebbe rinunciare ai prodotti a base di echinacea?
Alle persone affette da una malattia autoimmune, da una sclerosi multipla o da determinate malattie reumatiche si sconsiglia l’assunzione di estratti di echinacea. Infatti, vi è il pericolo che l’echinacea possa scatenare una riacutizzazione dell’affezione fondamentale. Inoltre, anche tutte le persone che sono allergiche alle asteracee (composite), di cui fa parte anche la camomilla, dovrebbero rinunciare all’uso dell’echinacea.
Per i bambini e le donne in gravidanza, come per tutti i medicamenti è necessaria la dovuta prudenza. All’occorrenza è opportuno consultare un medico.